Konch Magazine - Rome, you know I love you, dissolve July by the late Alberto Dubito
Rome, you know I love you, dissolve July
 
The train noise on my few hours of sleep...
We’re going to Rimini sad and let us get robbed of everything,
Even dental fillings.
And let us live forever poor and smiling
 
- We’re the ones who drink hot vodka out of seaside clubs,
 
Lying on backpacks full of dirt and salt -
 
In Florence, I get lost in an old mental hospital looking for a dancehall,
And we end up in Campo di Marte to sleep among the craters.
 
Tossing my July, lying in the shade of Giordano Bruno,
While smoking the August to come.
I read Sade convincing myself of human madness,
I read on a wall at Belzebook, in the San Lorenzo district
That my people certainly have no name
You won’t find’em in the history books
Sometimes they’re lost
Sometimes they’re angry
Or happy or lonely
Or (only) drunk
 
I’m disgusted in discovering this is a lyric from a song by modenacityetc.
 
And maybe I’ll move to caput mundi,
Writing dialogues for shitty fictions and making a living out of bum literature.
Or maybe I’ll move to an occupied tower block close to the ESC
And hardly survive with sad and pathetic poetry
 
I’ll go back to sleep on the beach like when I was fifteen,
To wake up with the mouth mixed, on Sunday morning, (on Wednesday)
 
And the tongue dotted with grains of sand,
And only hectares of salted water to drink.
With a sky looking like a huge lid for this
world under pressure
 
I come back to party on the beach,
Stepping barefoot on the sand.
And to jump on the bus while the police car is coming at us,
And our pants are full
 
And flocks of gulls laughing sinisterly
Among the orgies of tower blocks in downtown Rome.
Patrols hide behind every corner.
 
I tell you I miss the sirocco of your sighs...
Roma col bene che ti voglio, sciogli luglio
 
Il rumore del treno sulle mie poche ore di sonno…
Andiamo a rimini tristi e facciamoci rubare tutto,
anche le otturazioni ai denti.
e viviamo per sempre poveri e sorridenti.
 
-Siamo quelli che bevono vodka calda fuori dalle discoteche
in riva al mare,
distesi sugli zaini pieni di roba sporca e salata-
 
A firenze mi perdo in un ex manicomio per trovare un dancehall,
E finiamo in campo marte a dormire tra i crateri.
 
Scolo il mio luglio disteso sotto l’ombra di giordano bruno mentre
fumo l’agosto che verrà.
leggo Sade e mi convinco della pazzia umana,
leggo su un muro al belzebook, nel quartiere di san Lorenzo che
la mia gente non ha certo un nome
non si trova sui libri di storia
a volte è perduta
a volte è arrabbiata
o allegra o sola
o (solamente) ubriaca
 
E mi schifo scoprendo essere una citazione ai Modenacityecc.
 
E magari mi trasferisco a caput mundi,
per scrivere dialoghi in fiction del cazzo e campare di scrittura
disadattata.
e Magari mi trasferisco in un palazzone occupato vicino all’ESC
e torno a vivere Malamente di poesia triste e patetica
 
Torno a dormire in spiaggia come quando avevo quindic’anni ,
a svegliarsi con la bocca impastata della domenica mattina , (di
mercoledì)
e la lingua costellata di granelli di sabbia ,
e solo ettari di acqua salata da bere.
con un cielo che sembra un enorme coperchio per questo
mondo sotto pressione.
 
Torno a fare festa sulla spiaggia, a pestare la sabbia a piedi nudi.
e a salire sopra al bus navetta mentre la macchina dei carabinieri
accosta per noi
a noi che abbiamo le mutande piene
 
E stormi di gabbiani che ridono sinistri
tra le orge di palazzoni nel centro di roma.
E pattuglie ad ogni angolo.
 
Ti dico che mi manca lo scirocco dei tuoi sospiri…